report non riservato 19.02.2012

Questa casa non è (solo) un albergo!

Ma anche ristorante, teatro, sala concerti, galleria d'arte, ufficio…


Dietro le porte blindate di Milano, si nasconde - e nemmeno poi tanto - una città che ha voglia di aprirsi, di condividere idee, cibo, cultura e tutto ciò che tradizionalmente era riservato alla ristretta cerchia di amici e parenti. E' questo il fattore di maggior interesse emerso il 19 febbraio scorso al Teatro Franco Parenti, nel corso dell'incontro Questa casa non è (solo) un albergo! Ma anche ristorante, teatro, sala concerti, galleria d'arte, ufficio…Per  il suo quarto appuntamento, Non Riservato, ciclo di incontri informali promossi dall'associazione Ex-Voto e parte della programmazione mensile di Elita Sunday Park, ha lasciato per un giorno gli spazi aperti della città per sbirciare tra le case private, a caccia di ulteriori segnali di vita di un processo in corso che mescola creatività a un rinnovato desiderio di comunità.


 
Un processo che incontra anche l'interesse del Comune di Milano, come ha testimoniato il consigliere comunale Luca Gibillini nella suo saluto introduttivo. Gibillini ha sottolineato come  la crescente volontà di coesione e di partecipazione emersi nel corso di Non Riservato, costituisca uno stimolo per l'attuale Amministrazione Comunale, che sempre di più cerca il coinvolgimento della cittadinanza nella riscrittura della consueta relazione Ente Pubblico/Privato. Una relazione che non deve e non può più esaurirsi nella richiesta e nella concessione di contribuiti in un rapporto individuale tra l'Ente e una singola realtà. Le diverse realtà dovrebbero invece organizzarsi in reti per poi costruire insieme al Comune progetti e soluzioni meno gravosi dal punto di vista economico e più razionali dal punto di vista organizzativo. 
Come può una casa privata, luogo d'eccellenza d’espressione dello spazio privato ed individuale di ciascuno, trasformarsi in un terreno sul quale far germogliare nuovi semi di socializzazione, di sfera pubblica? Lo hanno ben raccontato gli ospiti invitati a presentare, nel breve tempo di 5 minuti, le strategie messe in atto per superare da una parte, scelte imposte da oggettive difficoltà economiche, dall'altra le trasformazioni in corso sul significato stesso dell'abitare, attraverso una sola parola d'ordine: condividere,
Ecco allora i progetti di coresidenza realizzati a Milano da Cohousing, un tipo di residenza alternativa, fatto di spazi comuni, come camera degli ospiti, sala da pranzo,  lavanderia, nel quale poter conciliare vita privata e vita di comunità, condividere capacità e ridurre consumi energetici. E, ancora, i numeri del Couchsurfing, scambio di ospitalità internazionale totalmente gratuita che conta nel mondo 3.800.000 iscritti, 14.000 nella sola Milano, le fantasiose cene segrete a tema ideate da Tour de Fork, gli spettacoli in appartamento di Evento Segreto o quelli raccolti a Como in un intero festival - Luoghi Comuni/Il teatro in casa- dall'associazione Etre. C'è chi, come il gruppo Cap 20100, non solo realizza spettacoli itineranti in diverse abitazioni private di Milano, ma addirittura sta cercando di mappare tutte le case disponibili ad ospitare attività culturali di vario genere, a dimostrazione di quanto questo fenomeno, parzialmente clandestino, sia in realtà già molto diffuso. E c'è chi, come l'associazione Ex-Voto, scommette sugli inquilini degli appartamenti in condivisione - soluzione necessariamente diffusa a Milano tra studenti, precari e professionisti  invitandoli a prender parte a un vero e proprio concorso di creatività, Rooms' Contest, pretesto per alimentare pratiche di "buon vicinato". Non sono mancate, infine, le testimonianze di chi presta la propria casa: la signora Fernanda Tucci, una veterana dell'ospitalità, che da più di quindici anni apre il salotto di casa a più o meno amici, ospitando attori, musicisti, artisti, e Stefano Panichi che, con Circolo Hidden, ha trasformata quella che era la sua abitazione in una vera e propria associazione culturale, dove realizzare regolarmente degustazioni, reading, spettacoli.
Durante la tavola rotonda, gli ospiti si sono scambiati informazioni anche pratiche sui risvolti e i problemi che possono scaturire nell'organizzare attività di spettacolo in abitazioni private. Ma soprattutto, hanno testimoniato l'enorme valore attribuito all'aspetto conviviale della propria esperienza.